L’esposizione Memoriae, curata dalla dottoressa Alessandra Menesini, propone una selezione di opere di arte contemporanea appartenenti alla Fondazione per l’Arte Bartoli Felter e si inserisce nell’ambito del progetto di gestione per l’anno 2023-2024, presentato dalla RTI cui è affidata la gestione del Centro d’Arte e Cultura da parte dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari, che vede riunita la Cooperativa sant’Elia 2003, l’Accademia d’Arte di Cagliari, la Cooperativa sociale La Carovana e la cooperativa sociale Terra Mia.
Le Memoriae latine erano il racconto analitico di avvenimenti personali o storici, di rilievo per la società. E’ sembrato corretto, quindi, attingere dalla lingua latina questo titolo, per raggruppare una serie di opere che presentano, per ciascuna di esse, il risultato di una memoria maturata dall’artista, relativa ad una sua trascorsa esperienza emozionale, strettamente connessa al momento sociale in cui vive. Compito degli artisti è sempre stato quello di essere custodi e trasmissori di memoria: ad essi si rivolgeva chi voleva essere ricordato dai posteri nel Rinascimento; tramite il loro lavoro si diffondevano i concetti fondamentali da conservare, sia religiosi che politici che ascetici. Gli impressionisti trasmettevano emozioni ed immagini fissate nella loro memoria, per raccontare i paesaggi e la società in cui vivevano, rappresentata in maniera fedele e cruda. La pop art voleva dare uno spaccato della società consumistica e dell’angoscia esistenziale in cui l’uomo rappresenta il consumatore, in America e Inghilterra; in Italia, vengono rappresentati il “boom economico”, la dolce vita degli anni Settanta.
Quante memoriae può avere un uomo…un artista? Molteplici – non solo relative alla società, alle persone ed ai luoghi, ma dipendenti dalle svariate esperienze di vita, non solo personali: amori, famiglia, viaggi, guerra, persino gli odori e gli stati d’animo in un percorso a volte ossessivo. L’Artista ha la capacità di trasformare in oggetti concreti, le emozioni, i sentimenti, le esigenze sociali e le bruttezze del mondo: in una parola, l’esperienza, per lasciare memoria di ciò che è il suo tempo. Questa rappresentazione coinvolge lo spettatore in un percorso emozionale e sensoriale, rievocando memorie personali o collettive, creando l’effetto di storicizzare il racconto e renderlo condiviso.